sabato 26 luglio 2008

martedì 22 luglio 2008

ma......

per caso ha indossato una camicia, oggi.
Aveva ancora il suo odore.
Se la sente sotto la pelle, le sue mani sul collo, come quel primo contatto tra loro.
E' così difficile la sera, quando va a letto, non ce la fa a non sentire il suo corpo accanto al suo.
Il biglietto attaccato al muro.
Le manca così tanto.
Durante il giorno non se ne accorge poi tanto, il tempo passa più velocemente quando si lavora, ma la sera, prima di andare a letto, avverte l'assenza, forte più che mai.
Queste emozioni non le conosceva ancora, le ignorava.
Non vede l'ora che i giorni passino e il più in fretta possibile.
Le ha scritto, "qui tutto ok, ma......"
lei conosce quel ma......
sa cosa significa.

domenica 20 luglio 2008

blu



Aveva quel cd anche lei.
"Voglio farti sentire una cosa, metti la mano qui, senti come batte."
La sensazone più bella e naturale che avesse mai provato.
Una liberazione.
Quel corpo sconosciuto, quella pelle così scura e liscia.
I giorni, le notti trascorse insieme sono impresse nella sua mente, quell'odore sulla maglietta, sulle mani, tra le pieghe del corpo.
La sua assenza è tremenda,le manca l'aria.
Ma niente paura.
Il tempo passa, e non se ne accorgerà neanche.
Si ritroveranno pelle a pelle di nuovo, come se il tempo e la distana non fossero mai esistiti.

lunedì 14 luglio 2008

l'odore

eva-eva

» Eva-Eva «
Come eva incontra eva
Incidentalmente. O come
Forse un gancio teso al cuore.
Come eva sfiora eva
Scioglie un pomeriggio e si scopre
Labile
Vortice,
Complice
Vanità.

Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…nel pulviscolo.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico

Così eva intacca eva
Confondendo i segni ed i sensi.
Tra le arcate del sudore
Un giocattolo che si apre:
Abile
Forbice,
Complice
Vanità.

Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…nel pulviscolo.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…nel pulviscolo.
Puoi chiamarlo nuotare se ti spaventa o forse amore…atmosferico

mercoledì 9 luglio 2008



Aveva preferito evitare di incontrarlo per 12 anni.
E' stata sempre molto ferrea in questo, saperva benissimo quali conseguenze avrebbe avuto rivederlo.
Poi ha ceduto, e in aereoporto il cuore le batteva molto forte, nonostante una parte di lei pretendeva di esser tranquilla e calma.
Lo ha visto arrivare, con i suoi occhiali da sole, e 10 chili in più.
Era un uomo ormai, ma la voce e quegli occhi, beh, eran rimasti gli stessi.
Si fa abbracciare, ma non sa come reagire, il corpo non risponde agli stimoli della sua mente che sta per scoppiare di felicità e paura.
Il primo giorno è così, trascorre in una strana naturalezza, e lei fa fatica ad ascoltare quella voce ormai famigliare da anni, ad un viso che ora ha davanti a sè.
Lo guarda e intuisce che quei tre giorni saranno intensi e meravigliosi.
Tra spesa e piccoli racconti si finisce a letto, ma un bacio la fa capitolare come non mai, lì, apoggiata al tavolo davanti alla finestra.
Sì, è davvero lui che la sta baciando dopo 16 anni.
Come quella estate da adolescenti,ora però sono due adulti.Liberi.
Il sesso è una scoperta, due modi diversi di farlo, due concezioni che si trovano in quel piccolo letto.la naturalezza di camminare nudi per casa, e farlo così, mentre l'acqua bolle e il sudore ti gocciola sul viso.
I suoi capelli nella doccia, i suoi pachetti vuoti ovunque, i preservativi sparsi, le camicie appese nel suo armadio, non le era mai capitato.
Mi sposeresti? no.
Potrei lavorare con te? no.
Non puoi trombarti tutti quegli uomini, datti una regolata.
Quelle che mi scopo di notte da me sono tutte scimmie.
Questi occhi a ******** non ci sono.
Non tagliarti più i capelli.
Se metti quei jeans che sono il doppio del tuo culo, è normale che sembri più grosso.
Mi compri e sigarette?

mercoledì 2 luglio 2008

Posso sembrar monotona....e forse lo sono.

Ti dedico ogni parola,
anche se forse non le leggerai.



UN UOMO
(Eugenio Finardi)
Lei non lo sapeva ma aspettava un Uomo
Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono


Era tanto tempo che aspettava l'Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente


Che la fa sentire intelligente
Bella, porca ed elegante
Come se fosse nuda tra la gente
Ma pura e santa come un diamante


Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore


Per seppellirsi tutta nell'odore
Che le rimane addosso delle ore
Che non si vuole mai più lavare
Per non rischiare di dimenticare


Che le ricordi che sa amare
Un Uomo che sappia rassicurare
Che la faccia osare di sognarsi
Come non é mai riuscita ad immaginarsi


Un Uomo pieno di tramonti
D'istanti, di racconti e d'orizzonti
Che ti guarda e dice: "Cosa senti?"
Come se leggesse nei tuoi sentimenti


Un Uomo senza senso
Anche un po' fragile ma così intenso
Con quel suo odore di fumo denso
Di tabacco e vino e anche d'incenso


Impresentabile ai tuoi genitori
Così coerente anche negli errori
Proprio a te che fino all'altroieri
Ti controllavi anche nei desideri


Tu che vivevi nell'illusione
Di dominare ogni tua passione
Tu che disprezzavi la troppa emozione
Come nemica della Ragione


Non sei mai stata così rilassata
Così serena ed abbandonata
Così viva e così perduta
Come se ti fossi appena ritrovata


Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore