lunedì 30 giugno 2008

mercoledì 25 giugno 2008


Sono così stanca.di tutto.
Di ex che tornano.
Di incertezze e di certezze.
Di lavorare con questo caldo.
Del dovere.
Del caffè servito nella tazza bollente che ti ustiona alle 7.30 del mattino.
Di non poter dormire quanto ne ho bisogno.
Di esser senza soldi.
Del mal di stomaco perenne.
Di non essere amata.
Della pubblicità radiofonica.
Di fumare.
Di dover fare la pedicure.
Di ripetermi "Passerà".
Dei capelli che crescono.
Di dover aspettare per andare in vacanza.
Di mediare le mie risposte.
Di non riuscire a piangere e tenermi il magone.
Di dovermi sentire sempre fortunata.

venerdì 20 giugno 2008

Uomini




Io l'ho scoperta solo ieri sera, grazie ad un caro amico.Te la dedico.
Oggi poi ho letto questo articolo, http://www.corriere.it/salute/08_giugno_19/cattivi_seduttori_74deb742-3df0-11dd-9c4b-00144f02aabc.shtml
mi dissocio totalmente in quanto donna, e mi fa pure arrabbiare, moltissimo.
Mio dio quanto poca stima certi studiosi abbiamo nei confronti delle donne.

lunedì 9 giugno 2008

L'amore




Questa canzone, il tuo testo, descrivono a pieno quello che per me rappresenta una storia d'amore,l'adoro.
Spesso sembro cinica, distante, ma non è così.

martedì 3 giugno 2008


"Mi devi guardare quando facciamo l'amore"
Glielo aveva già detto due anni fa, se lo ricordava benissimo, lei.
Non lo fa quasi mai.
Ama perdersi nel suo mondo, nel suo piacere, le viene ormai istintivo chiudere gli occhi e non guardare mai il suo uomo del momento.
Sarà per pudore o chissà, ma non lo fa più da tanto tempo.
Non le da mica fastidio essere guardata, perchè forse il suo corpo è staccato da lei, anche se le procura piacere.
E invece lo ha guardato dopo il suo invito a farlo.
Sapeva benissimo che avrebbe avuto un prezzo, il suo alzare le palpebre, il suo farlo entrare dentro, molto più in fondo del suo sesso.
I suoi occhi dentro, la sua voce che ripete sempre la stessa frase "Mi devi guardare quando facciamo l'amore".
La vita espressa a pieno, su quel divano, appiccicati a quel muro.
E ora il fiato le manca e non capisce il perchè, certo che lo capisce...fin troppo bene.
E' forte solo perchè accade una volta ogni settecentotrentagiorni?
O è così intenso perchè è lui con lei?
Non lo sapranno mai. mai.
Se lo ricorda bene e neanche lontanamente avrebbe potuto immaginare una situazione del genere, eppure si è trovata lì, per caso, davanti a lui, senza più difese in un istante.Lei, che domina queste situazioni, ci è così abituata.
Ci pensa spesso, lei, e poi lo accantona, e ci ripensa.
Continua a non guardare nessuno quando fa l'amore, non ci riesce.
E' l'unica a conoscere il perchè.

Ci sono giorni, momenti, ore che vivo con incoscienza, una piena incoscienza.
E ho paura che tutto mi scivoli addosso, perchè in quei momenti non sono consapevole di quello che mi sta accadendo.
Invece così non è, a volte.
Ritorna l'emozione che non so gestire, le sensazioni ingoiate senza saperlo.
Vorrei non aver vissuto niente, vorrei essere una che non osa, semplicemente che non vive, che non sente e si fa trascinare a galla dallo scorrere del fiume.
Ho giurato a me stessa di non farlo più, di non permettere alla mia apatia latente di vincere.
Ma costa fatica assorbire tutto.
Il sentirsi vibrare ha sempre delle conseguenze.